36 messaggi dal 01 giugno 2007
Ciao a tutti.
Ho un libreria silverlight che ha la versione System.runtime.serialization 2.0.5.0, e un wcf che gira con .net 4.0 e ha la stessa libreria in versione superiore.
Il web service contiene l'entity del db, e al momento in cui provo a richiamarla dalla mia libreria ottengo il messaggio in cui mi dice che non può caricare il file System.runtime.serialization versione 2.0.5.0.

Tutto ciò che vorrei ottenere è poter riutilizzare le classi generate dall'entity framework anche nella silvelight library.

Potete essermi di aiuto?
Grazie mille
Non mi pare che un'entità serializzata mantenga informazioni sul serializzatore usato e neanche sulla versione della classe usata.
Quello che non puoi fare è usare un assembly, che contiene la classe che usa System.runtime.serialization, compilato in Silverlight e usarlo con il .netframework o viceversa.
Devi piuttosto ricompilare lo stesso progetto in SL e con il .NET fx. Per farlo puoi usare due progetti, uno dei quali usa i linked file.

Ciao

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Non puoi riutilizzare le stesse classi, ma solo quelle che ti vengono create dalla generazione del proxy del webservice.
Questo perché i progetti Silverlight possono fare riferimento solo ad un sottoinsieme delle dll del Framework .NET oppure a class library create specificatamente per progetti Silverlight.
In ogni caso, una volta che hai generato il proxy dovresti già avere tutte le classi che ti servono, quindi...

Davide Guida
Technical Architect @ Razorfish Healthware
http://davideguida.altervista.org
36 messaggi dal 01 giugno 2007
Il problema era che nel proxy non si porta dietro i metadati che stò utilizzando per la validazione, quindi ho deciso di tenere una classe ad hoc scritta con librerie Sl, che non ha cognizione dell'entity, e con la quale bindo i dati sull'interfaccia, e che poi in fase di salvataggio, riverso dentro una di quelle generate dal proxy.
Non è elegantissimo, ma in quanto a funzionalità mi permette di modificare a piacimento le classi per il binding che non è affatto male
Non ci vedo nulla di particolarmente errato. Vedila così: se esistono diverse applicazioni che consumano il servizio, ognuna può implementare le proprie regole per la validazione

Davide Guida
Technical Architect @ Razorfish Healthware
http://davideguida.altervista.org

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