223 messaggi dal 06 settembre 2002
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www.ebow.it
beh... il web così come lo conosciamo sta indubbiamente cambiando... e la direzione è quella degli smart object... e delle app... ma questo non significa che il web sia morto p che sia in declino... semplicemente il target di riferimento di tutta la rete evolve e al fianco della interazione 2.0 e 3.0 c'è la passività dei video che cresce inesorabile... ma sono d'accordo su un punto... Internet, il web e la rete in generale... sta nascendo ora... fin'ora ci sono stati una serie di test che ci hanno consentito di arrivare fin qui... da ora in poi con internet oh thing e apps... ci sarà la vera diffusione di massa... e la domanda è... "noi dove e come ci posiziniamo?" (per noi intendo quelli che producono e sviluppano per Internet, web, apps, contents... etc...)

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Lino Mari
http://www.ebow.it - e-business on web!
Il web è morto per come lo si è sempre vissuto. L'indice di IFigosità o AndroidFigosità sono si un indice di "figosità" ma anche il nuovo modo di vivere internet.
Mobile è il futuro, bene ha fatto Apple a comprendere prima di tutti e IPad sarà il device del futuro, anche se pochi l'hanno capito. La forza della app sta nel fatto di essere assolutamente user friendly ... un ambiente sempre "uguale" nel quale anche l'utonto si riconosce, cosa ben diversa per le web app dove se non hai centinaia di link appari "sfigato" e gli utonti si perdono.
Html 5 e css 3 pronti a breve, "consumabili" fra 3 anni, vittima del fatto che gli utenti hanno altro da pensare rispetto all'aggiornamento del browser e non del solo pc.
The web is dead. Long Live the Internet

Fabrizio Canevali
95 messaggi dal 28 ottobre 2006
Premetto che parlo in veste di utente appassionato di oggetti tecnologici, che non si occupa di queste cose per lavoro per ma per passione da un paio di decenni almeno. Confesso infatti di possedere un po' di tutto, iPhone, iPad, Android, PC, notebook e netbook Windows, Ubuntu.

Il web non è morto, al contrario, il web è in esplosione esponenziale. L'autore dell'articolo di wired confonde erroneamente il web con il browser tradizionale, mentre al giorno d'oggi il fermento e l'attività sta principalmente nei backend, i server stessi che danno un senso a tutte quelle app che cita.

Le app hanno una loro ragion d'essere, perchè su un dispositivo mobile in cui il browser tradizionale diventa quasi inusabile, permettono all'utente una innegabile piacevolezza ed efficacia di uso. E' bastato condire il tutto con un metodo per svilupparne sono una versione (vedi iPhone mono-hw e la dalvik-VM di Android) e un metodo semplicissimo di monetizzare lo sviluppo, ed ecco che tutti guadagnano dal fare e usare apps.

Per iPhone e similari una delle ragioni del successo è che bene o male tutti devono avere un telefono, tutti devono portarlo sempre con sé (e quindi usarlo) ed è in un certo qual modo uno status symbol come l'orologio o l'auto. L'iPad è un oggetto del tutto diverso, non è qualcosa da sfoggiare quotidianamente per strada o tra amici, è un oggetto che rende molto più gradevole la fruizione di contenuti multimediali. Lo uso tantissimo ogni giorno, per accedere rapidamente al web o alla posta o a filmati vari, perchè non devo alzarmi dal divano ed è pronto immediatamente (il boot non esiste). Non è assolutamente uno strumento con cui lavorare, l'entry di testo è impraticabile, il limite della singola applicazione attiva impedisce ad esempio di tenere aperto un documento e un browser. Il supporto a HTML5+JS è limitato, ebbene si, il tanto urlato supporto a HTML5 a mio parere è la più grande menzogna mai detta: uno spreadsheet google aperto in iPad è lentissimo e porta al crash, google Wave non lo apre proprio, pagine che usano pesantemente HTML5+JS hanno frequenti malfunzionamenti sui dispositivi mobili.

Detto questo io pronostico che le app rimarranno come realtà privilegiata per dispositivi estremamente mobili, laddove per ragioni esclusivamente ergonomiche non c'è modo di avere schermi grandi e sistemi di input complessi. Una alternativa potrebbe essere la nascita di siti web specifici per dispositivi mobili, che si presentino esattamente come le app, ma questi non portano monetizzazione al contrario delle app.

Per tutto il resto il browser rimarrà a farla da padrone, però come dice Daniele, servirà uno vero standard riconosciuto e supportato. Sempre che i grandi di adesso lo permettano (si veda la diatriba del codec video di HTML5).
Speriamo che non permettano a tutti di scrivere applicazioni (come lo è stato per siti!!! - intendo rendendo semplicissimo farlo). Il web come vetrina aziendale continuerà a sopravvivere (a meno che non realizzino un'applicazione potentissima in stile pagine gialle).

Ormai programmano tutti... ma la professionalità appartiene a pochi
176 messaggi dal 04 giugno 2007
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Condivido le tue riflessioni al 100%
Solo una piccola provocazione aggiuntiva: che cosa e' un'applicazione? Dove finisce e dove comincia il thin client vero e proprio? Perche' e' qui che si giochera' la partita dei prossimi anni, nel trovare l'equilibrio tra i due.
Io credo che pian piano vedremo sparire il web "classico", a favore di vere e proprie applicazioni sempre più sullo stile winform. Mi spiego meglio: sono abbastanza convinto che fra non molto il trend tecnologico (perché l'informatica è fatta di mode, lo sappiamo bene tutti) ci porterà non più verso le classiche paginette (asp.net, html5, php, fate voi), ma verso sistemi smart client, che siano Silverlight o Flex, non fa differenza.

Nel tempo avremo migliori sistemi di integrazione server/client (WCF è un buon inizio, ma si può migliorare), e una migliore gestione delle risorse dell'utente (basta pensare a quanto è di voga il 3D ultimamente. Fra poco chiunque in casa avrà un media player avanzato).

Il "sito vetrina", statico, semplice, leggero, badate bene, non scomparirà mai, ma per avere quel qualcosina in più....

Davide Guida
Technical Architect @ Razorfish Healthware
http://davideguida.altervista.org

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