Cari ragazzi. Quello che sta succedendo in queste ore in IRAQ è qualcosa che va ben oltre la "semplice" guerra. Ci troviamo di fronte ad una crisi che non è solo colpa del terrorismo. La crisi è una crisi politica purtroppo.
Una guerra senza l'avallo dell'ONU è una guerra fatta senza criterio. Chiunque da oggi potrebbe svergliarsi e dichiarare guerra in nome del terrorismo.
Non penso che Saddam sia un santo. mai pensato. Ma ricordiamoci tutti che è lì per mano degli americani e degli europei che gli hanno fornito le armi.
So che è un discorso non semplice, che magari non è in "sintonia" con il tema del sito.. ma per una volta lasciamo stare le ASP e tutto quello che concerne i PC e pensiamo alla vita umana...
Pensiamoci..

Saluti..

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Andrea Palmatè
54 messaggi dal 12 novembre 2002
Concordo.
E' vero che Bush sta facendo una cosa sbagliata e fanno bene a manifestare contro di lui, ma come mai nessuno manifesta con tro Saddam? La colpa è anche sua, nessuno gli impone di fare il buffone e di prendere in giro le altre nazioni, è tutta farina del suo sacco. La guerra è sbagliata, ma anche il potere di Saddam deve decadere e se la politica non è riuscita a imporglielo, non ci sono tante alternative e Saddam a potere è un pericolo per il mondo intero. Penso inoltre che Bush si sia scagliato contro Saddam non per un motivo umanitario, quandomai! Ma bensì per il controllo del petrolio, nient'altro. Il terrorismo è solo una scusa ma quando Bush si mette in testa certe idee nemmeno il diavolo lo ferma, tantomeno l'ONU. Sinceramente non saprei a questo punto come poter gestire la situazione senza l'uso delle armi visto che Saddam capisce solo quello. Le sue armi a confronto degli americani sono dei giocattoli ed è una guerra persa in partenza, allora perchè non si è messo l'anima in pace valutando l'opportunità dell'esilio? Ci tiene troppo al potere e alla sedia, a dispetto della sua gente. Ricordiamoci che è un dittatore e va trattato come tale. A me sembra che i politici stiano giocando a Risiko, ognuno dice la sua stupidata nei confronti dell'altro ma non si accorgono che questo non è un gioco e mentre loro si "divertono" c'è gente che perde la vita. Le manifestazioni per la pace non sono servite a niente e la situazione ha degenerato fino allo stato attuale; vedremo l'evolversi della situazione sperando che le cose si chiariscano anche politicamente in europa e nel resto del mondo.
Non è una scusa plausibile invadere uno stato senza il consenso della comunità internazionale in nome di una "nobile causa" come quella di smantellare una dittatura. Allora si dovrebbe invadere ogni paese con un regime dittatoriale o semi-dittatoriale, poi tutti i paesi con le false democrazie, e ce ne sono tanti. Sono contro ogni guerra, ma questa in modo maggiore perchè Bush (non l'America, non sono antiamericano) ha con la sua solita arroganza detto a tutto il mondo "Siamo i più forti, non ci interessa dell'ONU e di qualunque altro stato, dovete tutti accettare le nostre decisioni". Più arroganza di così. Una riflessione sul disarmo. Perchè vuole che Saddam disarmi quando l'America è la maggior detentrice di armi proibite? Forse per non avere rivali come potenza militare in tutto il mondo? Il problema non è l'America, ma Bush. Penso che Clinton non avrebbe mai fatto tutto questo.
Ciao

Alberto Biancardo
1.818 messaggi dal 21 giugno 2001
Contributi
Oltra a ribadire che BinLaden e Saddam sono prodotti americani vorrei fare alcune considerazioni.
1) Gli americani hanno avuto 10 anni (dalla guerra del golfo del '91) per destituire Saddam tramite i servizi segreti, come hanno fatto in altre parti del mondo.
2) Visto che hanno aspettato tanto, potevano aspettare un altro po' e fare continuare le ispezioni ONU che, con la formula bastone (l'America che minaccia la guerra) e carota (l'ONU che si propone come intermediario per evitare il conflitto), incominciavano a dare i loro frutti, vedi distruzione di alcuni missili AL-S 2 e rapporto iracheno sulla distruzione delle armi chimico-batteriologiche.
3) La guerra preventiva americana è molto simile al "pretestum bellum" dei romani; oggi la motivazione è la lotta al terrorismo e la libertà, motivazione che dovrebbe raccogliere consensi e giustificare agli occhi del mondo un attacco preventivo, ma di fatto agli occhi del paese attaccato (e lo sarebbe anche ai nostri) è un abuso peggiore anche di una dichiarazione di guerra a scopi espansionistici.

E poi? quale sarà il prossimo stato a cui dichiarare guerra perventiva? La Siria, a cui già sono giute le minacce americane? Oppure la Corea del Nord di un altro pazzo scatenato, che ha riattivato le centrali nucleari perché l'America di punto in biano, ha disatteso i patti e smesso di fornirle energia, e che ha già promesso una pioggia di missili (forse armati con testate nucleari?) se l'America si azzarderà ad una guerra preventiva nei suoi confronti.

Non sono contro gli americani, ma non sopporto le ipocrisie. Questa guerra poteva essere evitata e il primo a saperlo è Bush.
Modificato da hyppos il 31 marzo 2003 14.00 -

hyppos
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